I creatori dell'Egitto eterno - Basilica Palladiana,
Piazza dei Signori - Vicenza
(Foto: Luca Zanon)
Mostra in corso dal 22 dicembre 2022 al 28 maggio 2023
In inverno è in arrivo una grande mostra alla Basilica Palladiana per i 200 anni dalla decifrazione dei geroglifici da parte di Champollion e il
centenario della scoperta della tomba di Tutankhamon: iIn mostra
180 reperti originali,
160 provenienti dal Museo Egizio e 20 dal Louvre di
Parigi, tra i quali statue, sarcofagi, papiri, bassorilievi, stele scolpite e dipinte, anfore, amuleti, strumenti musicali.
Comunicato Stampa della mostra I creatori dell'Egitto eterno
A cura di Christian Greco, Corinna Rossi, Cédric Gobeil e Paolo Marini
“Guarda con i tuoi occhi tutti i mestieri e tutto quello che è stato scritto, e vedrai che
le parole che ti ho detto sono eccellenti. [...] Diventerai uno scriba e te ne andrai per la
casa della vita, diventerai come un baule di libri [...]”.
Sono le parole che lo scriba Amennakht dedica, in un testo sapienziale noto come “L’insegnamento di Amennakht”, al suo allievo. Ad Amennakht e al suo collega Hori si deve anche il
Papiro
delle Miniere d’oro
, contenente la più antica carta geografica con informazioni geologiche di cui si
abbia conoscenza. Quella di Amennakht è solo una tra le tantissime testimonianze che emergono dalla operosa e colta comunità di
Deir el-Medina
, villaggio fondato intorno al 1500 a.C. sulla
riva ovest del Nilo, di fronte all’attuale città di Luxor, e destinato a ospitare gli artigiani qualificati (e
le loro famiglie), che ebbero il compito di costruire e decorare le tombe reali della Valle dei Re e
della Valle delle Regine per buona parte del Nuovo Regno (1539-1076 a.C. circa).
È proprio questa straordinaria storia di scribi, disegnatori, operai, artigiani e artisti che l’esposizione, “
I creatori dell’Egitto eterno. Scribi, artigiani e operai al servizio del faraone
” – fortemente voluta dalla Città di Vicenza
e curata dal Direttore del Museo Egizio,
Christian Greco
,
dalla docente di Egittologia al Politecnico di Milano,
Corinna Rossi
, dagli egittologi e curatori del
Museo Egizio,
Cédric
Gobeil
e
Paolo Marini
– racconta.
Nell’anno, il 2022, in cui vengono celebrati gli anniversari di due avvenimenti fondamentali per
la storia dell’Egittologia, i 200 anni dalla decifrazione dei geroglifici da parte di Champollion e il
centenario della scoperta della tomba di Tutankhamon, il Museo Egizio cura, per la prima volta in
Italia, un progetto espositivo così importante “al di fuori del museo”, presentando una straordinaria selezione di reperti e sviluppando un tema centrale per gli studi egittologici.
In mostra sono esposti
180 reperti originali
,
160 provenienti dal Museo Egizio e 20 dal Louvre di
Parigi, tra i quali statue, sarcofagi, papiri, bassorilievi, stele scolpite e dipinte, anfore, amuleti, strumenti musicali, che permettono di ricostruire la vita quotidiana degli abitanti di Deir el-Medina. Molti
dei manufatti quali fusaiole, cesti, spatole venivano usati ogni giorno dalle persone per svolgere
le loro attività quotidiane. Di grande interesse si rivelano i numerosi
“ostraka”
, frammenti di
vasi o schegge di pietra utilizzati dagli Egizi per esercitarsi, come su una sorta di
tablet
contemporanei, nella scrittura e nel disegno. I testi tramandati sono di varia natura: da documenti
amministrativi ed economici a scritti di carattere religioso o letterario, poesie d’amore e lettere
private. In mostra anche disegni di scorci più intimi, come l’
ostrakon
che raffigura una scena
di allattamento o quello che rappresenta due donne intente a ingioiellarsi all’interno delle loro
stanze.
Molti i tesori nascosti
provenienti in gran parte dalle collezioni del Museo Egizio, che sono
presentati al pubblico in occasione dell’esposizione. Tra questi il
sarcofago antropoide di Khonsuirdis
e il celebre
corredo della regina Nefertari
proveniente da una delle più belle
tombe della Valle delle Regine, che torna in Italia, a Vicenza, dopo diversi anni di tour all’estero, in
prestito a musei ed enti internazionali. Ci sono poi oggetti inediti, che fanno parte della Collezione
del Museo Egizio, che vengono esposti per la prima volta a Vicenza.
Ai reperti originali si uniscono alcuni
contenuti multimediali
, che senza sostituirsi all’impre
-
scindibilità della cultura materiale, intendono ampliare, come una sorta di “doppio digitale”, le
informazioni e le conoscenze che gli oggetti stessi ci tramandano. Di particolare impatto
l’installazione
curata dal Museo Egizio e realizzata appositamente per la rassegna di Vicenza, che
svela per la prima volta i segreti
del famoso
Papiro della tomba del faraone Ramesse IV
,
estremamente fragile e perciò non trasportabile.
La riproduzione virtuale, ideata da
Corinna Rossi
e realizzata da Robin Studio, rende visibili dettagli e aspetti difficili da cogliere guardando l’originale (si tratta di un papiro relativamente piccolo
e di difficile interpretazione), presentandolo in maniera, per così dire, “aumentata”. Due i nuclei
tematici nei quali si articola l’installazione: il primo guida il visitatore alla comprensione del papiro,
spiegando cosa vi sia scritto e rappresentato; il secondo, dal carattere poetico e narrativo, mette
in luce la relazione tra il ciclo solare e il ciclo vita-morte, particolarmente significativa per la costruzione della tomba.
Il percorso espositivo, nel salone sotto la copertura a carena di nave rovesciata della Basilica, è
diviso in due ampie sezioni.
La prima illustra la vita terrena e la creazione dei capolavori millenari
arrivati a Vicenza attraverso tre capitoli.
Deir el-Medina e l’occidente di Tebe
racconta
la più
importante città d’Egitto all’inizio del Nuovo Regno, l’antica Tebe (oggi Luxor) e il piccolo villaggio
degli operai. Le statue di Ramesse II, della dea Meretseger, della dea Sekhmet, il naos di Seti I, i
frammenti e gli altri oggetti esposti narrano la fondazione e la particolare dimensione religiosa di
questi due siti.
La creazione del microcosmo
presenta un focus sulla costruzione delle tombe, sulla loro struttura e decorazione, riportando strumenti, attrezzi e papiri con piante di edifici e
studi di disegno.
Lo splendore della vita
si sofferma sulla vita quotidiana della comunità, raccontandone le attività e le credenze religiose, tra scene dipinte sulle pareti di ricche tombe, stele e
ostraka
decorati,
oggetti di lusso e rarissimi strumenti musicali, come una lira proveniente dal Louvre.
La seconda e ultima tappa s’intitola
La
vita dopo la morte
e si concentra sulla rappresentazione dell’aldilà e della sua simbologia attraverso i corredi delle tombe e i sarcofagi, i manufatti in
faience
turchese, come la coppa del Louvre o gli
ushabti
del faraone Seti I - statuette di piccoli
servitori che avrebbero dovuto alleviare le sue fatiche nell’aldilà - o la straordinaria mummia con
sarcofago di Tariri.
La rassegna è accompagnata da un
ampio catalogo Marsilio Arte
cui hanno preso parte alcuni dei maggiori studiosi ed egittologi internazionali.
L’esposizione è la terza e ultima tappa del ciclo ideato dal Comune di Vicenza “Grandi Mostre in
Basilica” e fa seguito alla rassegna “La fabbrica del Rinascimento. Processi creativi, mercato e
produzione a Vicenza. Palladio, Veronese, Bassano, Vittoria” (in Basilica Palladiana dall’11 dicembre 2021 all’8 maggio 2022). Il
fil-rouge
che unisce le due esposizioni è l’attenzione alla creatività
e alla sperimentazione, radicate tanto nella Vicenza del Rinascimento, fucina di idee e innovazione artistica, quanto a Deir el-Medina, vero e proprio laboratorio di competenze e abilità che ha
plasmato l’idea stessa di grandiosità e ieraticità del faraone e dell’antico Egitto.
La mostra è ideata e promossa dal
Comune di Vicenza
e dal
Museo Egizio
, con il patrocinio
della
Regione Veneto
e della
Provincia di Vicenza
, in collaborazione con il
Centro Interna
-
zionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
e la
Fondazione Teatro Comunale Città
di Vicenza
. La promozione e l’organizzazione sono curate da
Marsilio Arte
, che ne pubblica il
catalogo. I partner dell’esposizione sono
Intesa Sanpaolo
e
Gallerie d’Italia - Vicenza
,
Fon
-
dazione Giuseppe Roi
,
AGSM AIM
,
Confindustria Vicenza
,
LD72
,
Beltrame Group
ed
Euphidra
.
I numeri in sintesi:
180
reperti originali
3
installazioni multimediali
4
curatori
2
prestatori, Museo Egizio e Museo del Louvre di Parigi
17.000
prenotazioni
550
gruppi
1
città, Vicenza
Informazioni utili per la visita
Orari: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00.
Biglietti: intero € 13; ridotto € 11
over 65 e studenti universitari con tesserino.
Ridotto under 18 € 5
da 11 a 17 anni.
Gratuito
bambini da 0 a 10 anni; giornalisti accreditati;
accompagnatori di persone con disabilità;
1 accompagnatore per gruppo.
Sito web: Biblioteca Palladiana |